La legge di Ohm e il comportamento dei resistori

 

La legge di Ohm,  una delle basi fondamentali dell'elettricità, descrive come i resistori  si comportano in un circuito. Questa legge stabilisce che la tensione  applicata ai capi di un resistore è direttamente proporzionale alla  corrente che lo attraversa. In termini semplici: maggiore è la  resistenza, minore sarà la corrente che potrà fluire attraverso il  resistore.

Per comprendere meglio, pensa a una lampadina. Hai  mai notato come la sua luminosità cambi a seconda del tipo di batteria  utilizzata? Questo avviene grazie al filamento di tungsteno al suo  interno, che funge da resistore. La resistenza del filamento limita la  corrente che può scorrere attraverso di esso, influenzando così  l'intensità della luce emessa.

Questa legge ci dice come sono legate tra loro tensione, corrente e resistenza in un circuito elettrico. Ma c'è di più! Scopriremo insieme che la legge di Ohm, pur essendo molto utile, non è una regola universale e che ci sono situazioni in cui non è valida. Per capire meglio questo concetto, faremo un viaggio nel mondo dell'elettronica, utilizzando analogie semplici e esempi concreti.  

La legge di Ohm, espressa dalla formula V = R * I, descrive la relazione tra tensione, corrente e resistenza in un circuito elettrico. La tensione (misurata in volt) è la forza che spinge le cariche elettriche, la corrente (misurata in ampere) è il flusso di queste cariche e la resistenza (misurata in ohm) è l'opposizione al loro movimento.

Le diverse formulazioni della legge di Ohm permettono di calcolare

La tensione: V = R * I (se conosciamo resistenza e corrente)    

La corrente: I = V / R (se conosciamo tensione e resistenza)    

La resistenza: R = V / I (se conosciamo tensione e corrente)